La donazione al Municipio autonomo rebelde di Polho', Los Altos del Chiapas (Messico)
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L'adozione a distanza decennale di due bambini indiani tramite l'associazione "Assefa Onlus"
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Il contributo per la realizzazione di una scuola popolare di musica a Ramallah, in Palestina
Il popolo palestinese sta assistendo impotente alla rapida e inesorabile frammentazione del suo territorio, dove un reticolo di strade a uso esclusivo dei coloni israeliani, recinzioni, muri di "sicurezza" alti 8 metri e la presenza costante di soldati con carriarmati, mezzi pesanti e blocchi fissi o temporanei impediscono ogni tipo di movimento e quindi di scambio. Le terre vengono sottratte ai contadini man mano che i nuovi insediamenti di coloni, pochi container presidiati dai soldati che diventano in breve tempo un villaggio vero e proprio, spuntano illegalmente all'interno dei Territori Occupati, altre terre palestinesi si trasformano in cantieri per la costruzione di nastri di asfalto che cancellano campi e case stravolgendo la natura e la vita della gente che lì ha da sempre le sue radici. La devastazione, sotto tutti i punti di vista, sta toccando livelli abominevoli con la costruzione del muro, un enorme serpente di cemento che sta fagocitando terre, falde acquifere, interi villaggi e presenta un conto altissimo in termini di vite umane.
Difficile parlare di qualità della vita in queste condizioni, difficile pensare alla salvaguardia dell'identità e allo sviluppo di attività culturali. Eppure la stragrande maggioranza dei palestinesi, anche quelli che vivono nelle aree in cui l'occupazione è più pressante e violenta, vuole credere che la vita dei propri figli sarà migliore, che il popolo palestinese non perderà il senso di appartenenza alla terra e alla propria cultura, che è ancora possibile trovare una strada alternativa per arrivare alla pace e alla stabilità. Il desiderio di normalità e di integrità è enorme e immensamente più grande di qualsiasi desiderio di rivalsa e anche tra le macerie di un campo profughi ci sarà sempre un uomo o una donna che parla con rimpianto degli anni dell'università, un poeta che ancora declama poesie dedicate alla Palestina ricordata o sognata o un suonatore di liuto che anche i bambini ascoltano senza fiatare.
Ultime iniziative
- Il fondo "in memoria di Carlo Giuliani"
- La donazione a Geologia Senza Frontiere Onlus per la realizzazione di corsi di formazione per Tutela del territorio e sicurezza alimentare in Bolivia
- La donazione a Medici Senza Frontiere e l'ospedale di Haiti dedicato a Carlo
- Il Progetto "Cacao di Pace" nella Comunita' di Pace di San Jose' de Apartado' (Uraba', Colombia)
- Il poliambulatorio di Emergency a Ponticelli